I miei ospiti salernitani sono del 92 e mi danno del lei.
Vivono qui da cinque giorni e ci vivranno ancora per altri due; girano per casa in costume e cucinano dopo la doccia col turbante in testa, ascoltando quelle canzoni finto-indie italiane che vanno di moda adesso, che mi fanno cagare ma che mi viene comunque da fischiettare nel tragitto dalla mia camera al bagno, perché porca puttana le so tutte. E mi danno del lei.
Ma io non sono mica una signora, una con tutte stelle nella vita, ma per chi mi avete presa? Cioè, dai, bella raga, facciamoci i selfoni, postiamo le stories, beviamo le birre, diamoci i cinque altissimi, datemi del fottutissimo tu, vi prego.
Ma niente. Mi sento come quelle mamme imbarazzanti che rappano nelle pubblicità delle merendine, pensando di sembrare delle giustone agli occhi dei figli adolescenti, che invece vorrebbero palesemente morire male.
I miei ospiti salernitani sono del 92 e tengono il Nero d’Avola in frigo, e vorrei tanto dirglielo che non si fa, che è una schifezza, ma poi mi direbbero di farmi i cazzi miei e di tornare a postare i buongiornissimi su Facebook, ovviamente dandomi rispettosamente del lei, e allora bona, vado a letto che alla mia età è l’ora.