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I miei ospiti cinesi, i miei ospiti coreani e un cordiale signore

Sapete come si chiamano quei belin di bastonetti che servono per tenere aperte le ante a ribalta delle persiane? Manco io.
I miei ospiti cinesi, non comprendendo il funzionamento di tali sofisticatissimi dispositivi, hanno chiuso le ribalte senza prima disinnescarli, finendo per piegarli a metà; operazione che non ho provato ad emulare, ma che immagino abbia richiesto una discreta forza e anche una buona dose di ostinata idiozia.

I miei ospiti coreani, a cui avevo scritto più volte nei giorni scorsi senza come al solito ricevere risposta, alle otto del mattino mi fanno sapere che sarebbero arrivati a breve. Ho giusto il tempo per lavarmi la faccia nel bidet, mettermi un paio di braghe e andare a fare colazione perché oh, la colazione prima di tutto. La colazione fuori è un vizio facile da prendere, quando abiti in centro.

Appena uscita dal portone, un cordiale ed elegante signore mi dà il buongiorno con un “che schifo” secco nel muso, che onestamente non mi sento di contestare, ma che credo sarebbe suonato più autorevole se quel gentiluomo si fosse prima premurato di controllare che la patta dei suoi pantaloni fosse chiusa.

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