Oggi dopo aver accuratamente studiato le direttive di quel patatone carinone di Conte sul sito del Governo, decido di andare a correre.
Mi vedono gli sbirri, non mi multano, non mi sparano, manco una pacca sul culo. Peccato.
Mi infratto su per i Colli, passando per la Cernaia. Due tizi su un terrazzo cantano quella canzone di Toto Cutugno, quella dell’italiano vero che se la canta e se la suona di essere un italiano vero. Anche se ho letto di quella storia della musica sui balconi e so che non è uno spettacolo improvvisato solo per me da perfetti sconosciuti, mi sembra come una serenata al contrario e mi fa sorridere. Gli ciocco un bel pollicione e penso che si potrebbe far tornare di moda le serenate, in questi tempi di contatti contati.
In Via XXVII Marzo vengo accolta dall’Inno d’Italia sparato a bomba dalle casse di un’auto in sosta, mentre dalle terrazze e dalle finestre un pubblico di quarantenizzati canta e batte le mani.
Per strada neanche una macchina, tanto da consentirmi di correre in mezzo alla carreggiata: una libertà inedita e irresistibile.
Mi sembra di stare alle Olimpiadi, sono gasatissima. E sto senza dubbio vincendo, perché non c’è nessun altro.
La situazione ha del surreale e, lo ammetto, mi commuove. Anche se al “siam pronti alla morte” mi parte un COLCAZZO.
Proseguo la mia corsa lenta, lasciandomi la musica, il tifo e la gloria alle spalle. Passo davanti alle case dei miei amici, dei miei genitori; non ho il telefono con me e non posso che sperare che si affaccino per caso, ma nessuno si affaccia. Potrei azzardare delle serenate, ma sono stonata come la merda.
Questa roba dell’isolamento, delle distanze, del non toccarsi mi fa venire in mente Pushing Daisies: una serie il cui protagonista, Ned, ha il dono di riportare in vita le persone toccandole, ma se le toccasse un’altra volta morirebbero. Un giorno [spoiler alert] Ned resuscita la ragazza che ama, e non potranno mai più toccarsi. Uno strazio che ciao.
L’isolamento da single è un po’ triste e alienante, e mi fa venire una voglia di abbracci che non ho mai avuto prima. Ma almeno non rischio di fare la fine di quelli che giocano a Monopoli.