Non ho mai avuto un gran rapporto con questa faccia qua, ma ultimamente è quella che mi tocca vedere più spesso, quindi ho deciso di farci pace. O almeno provarci.
Fare pace con qualcuno o qualcosa significa anche accettarne i difetti, o quelli che percepiamo come tali.
In una faccia, ogni particolare è un indizio.
Ad esempio, le mie sopracciglia testimoniano che dagli anni novanta, come dagli ottanta, non si esce vivi.
La mia palpebra destra è la prova che le cicatrici fanno figo solo se lo sei già.
Dai miei occhi si capisce che non vedo oltre il mio naso, che comunque è una distanza considerevole.
Il mio naso attesta inequivocabilmente la mia appartenenza alla stirpe dei Biavaschi.
La mia pelle dice che a volte non mi voglio troppo bene.
Le mie rughe dimostrano che sono una frignona, ma che tutto sommato ho riso abbastanza spesso.
Dal diametro del neo, infine, si può ricavare la mia età, come dai tronchi degli alberi.
