Quando faccio la spesa, finisco quasi sempre per buttarne la metà.
Non me ne vanto, ma oh, non c’è verso, non imparo mai.
“Prendo un bel po’ di verdura così mangio sano”. Peccato io sia una salutista part-time.
Di banane compro la vaschetta da quattro, ma poi non so mai quando mangiarle, ste belin di banane.
E diventan nere.
E ci vanno i moscerini.
E via nel bidone marrone con le zucchine, l’insalata e lo stracchino rimasto aperto per troppi giorni e diventato beige.
Dal fornaio sudo freddo quando mi chiedono “a posto così?” dopo aver ordinato un pezzo di focaccia che basterebbe a chiunque e anche a me, ma no, non è a posto niente se non ne prendo due, per poi mangiarne comunque uno solo.
Oggi a pranzo ho dovuto finire la pizza che mi ero portata al mare ieri, che dopo essere stata sei ore nello zaino sotto il sole e poi in frigo, vi lascio immaginare che buonona che era. Del resto il salutismo part-time prevede i weekend liberi.
È la maledizione del doppio, e non vale solo per il cibo.
Per uscire alle 8, mi alzo alle 6.
Per star fuori due giorni, quattro di tutto in valigia.
Devo sempre avere il doppio di ciò di cui ho bisogno.
Di ciò che mi basta.
Come se il doppio moltiplicasse per due una metà, e non un’unità.
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