Non so se avete presente il plank: quell’esercizio del demonio che promette con pochi minuti al giorno di farvi venire gli addominali di Gesù, la schiena di Jury Chechi e il culo di Jennifer Lopez, mentre bruciate le calorie di una pizza gorgonzola salsiccia e mascarpone.
Più completo del nuoto, più efficace di un’ora di palestra, il plank è utilizzato in alcuni paesi come metodo di tortura.
Pare che nella prossima stagione di Squid Game i concorrenti che non riusciranno a superare le prove non saranno uccisi a fucilate, ma costretti a tenere la posizione del plank per un minuto.
Se avete mai praticato questo tipo di esercizio e dopo appena dieci secondi avete cominciato a tremare e a chiedervi chi ve lo facesse fare e a cosa servisse, posso dirvi che ieri ho dovuto pulire una doccia lunga e stretta, così lunga e stretta che per raggiungere gli angoli più lontani mi sono trovata ad eseguire un plank su una mano sola e a un certo punto m’è apparso il coach di FixFit seduto sul cesso che mi incitava a suon di “vamos”.
È stato illuminante e devo dire che mi ha dato una certa soddisfazione. Se conoscete metodi più pratici per pulire una doccia lunga e stretta, non ditemeli, che c’ho da smaltire una settimana di cibo trentino.